Le fasi di realizzazione dell’intonaco sono quelle tradizionali, ovvero:
1. primo strato: rinzaffo;
2. secondo strato: arriccio o arricciatura;
3. terzo e ultimo strato: intonachino.
Ma qual è l’intonaco più idoneo da usare nei restauri? Sicuramente materiali della tradizione come la calce aerea, la calce idraulica, il gesso e il grassello di calce per l’intonachino.
Per procedere alla stesura del primo strato di rinzaffo vengono realizzate poste e guide, che servono a dare la giusta direzione di posa in modo da avere un intonaco perfettamente complanare. Per non correre il rischio che, una volta asciutto l’intonaco, si intraveda la posizione delle guide, si suggerisce di realizzare le guide con lo stesso tipo di malta che verrà usata in seguito e di stendere il primo strato dell’intonaco prima che le guide siano asciutte.
Per realizzare l’arriccio vi sono due metodi nettamente distinti:
– stendere l’arriccio prima che il rinzaffo sia asciutto;
– stendere l’arriccio quando il rinzaffo è ben essiccato.
La scelta di uno o dell’altro deve scaturire da un attento confronto tra progettista e maestranze.
Una volta steso l’intonachino è opportuno bagnare a pioggerella la superficie intonacata per ritardare l’essiccamento, in modo da limitare possibili cavillature e rendere allo stesso tempo più resistente l’intonaco.