Schoonschip: la micro-città sull’acqua più sostenibile d’Europa

Città e Comunità sostenibili” è l’undicesimo obiettivo dell’AGENDA 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità) che ha il fine di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.

Come si rendono le città più sostenibili? E a chi spetta questo compito?

Nell’emergenza climatica che stiamo vivendo, la responsabilità dell’inversione di rotta coinvolge, seppur in misura differente, tutti.

Questo lo ha ben compreso una piccola comunità di persone residenti a nord di Amsterdam, in Olanda, che partendo da un sogno ha dato vita ad un progetto unico nel suo genere, il Schoonschip Village, ovvero il quartiere galleggiante più sostenibile d’Europa. In olandese ‘schoon’ significa sia bello che pulito.

Schoonschip è stato realizzato sulla base del modello delle circular community, ossia comunità che si impegnano a creare un valore multiplo nel loro quartiere co-progettando interventi che mirano a chiudere i cicli di risorse a livello locale. Al centro c’è il benessere della comunità e non del singolo.

Ma vale la pena sottolineare che l’input iniziale è partito da una singola persona, Marjan de Blok che ha saputo coinvolgere da subito amici e conoscenti e quindi un’intera comunità. Le persone coinvolte hanno fondato un’associazione, la VvE Schoonschip, e con audacia sono stati allo stesso tempo promotori e pionieri del progetto. La stessa Marjan ha affermato “la grande novità, che rende il progetto così speciale, è che Schoonschip è stato sviluppato da un gruppo di persone e non da una società immobiliare”.

Città sostenibili: il progetto di Schoonschip

“Vivere sull’acqua è un’ottima soluzione per luoghi, come Amsterdam, dove il cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare rappresentano un pericolo incombente. Non solo protegge le persone da fenomeni naturali sempre più impattanti, ma diventa anche un modo per preservare la natura stessa”, ha detto Sascha Glasl, Co-founder di Space&Matter, lo studio di urbanistica sperimentale che ha firmato il masterplan del progetto.

Il processo che ha portato al completamento di Schoonschip è durato 11 anni, dal 2010 al 2021. Questo villaggio galleggiante è un prototipo urbano innovativo in grado di dare risposte concrete ad alcuni dei nodi più complessi della vita urbana contemporanea, come il consumo energetico, il risparmio idrico, la raccolta dei rifiuti e la mobilità.

Il quartiere è totalmente costruito sull’acqua, composto da 30 lotti flottanti, su ciascuno dei quali è stata costruita una villetta. Sono state sviluppate 7 differenti tipologie abitative e ogni house-boat è unica, perché ogni famiglia ha progettato la propria casa con l’aiuto di un differente architetto, in modo tale che il quartiere non sia omologato a uno stile preciso o imposto, ma tuteli la creatività e l’espressione personale di ciascun residente. Inoltre, “ogni casa è posizionata in modo tale da avere una visuale libera sia sull’acqua che sul quartiere nel suo insieme” ha precisato Sascha Glasl.

I lotti flottanti sono collegati e tenuti assieme da un pontile intelligente, il vero cuore del progetto, che ingloba tutte le infrastrutture tecnologiche necessarie alle abitazioni. Il pontile offre l’ancoraggio ai diversi moduli abitativi e funge anche da cortile per i giochi dei bambini, da solarium nella bella stagione e ‘piazza’ di incontro e condivisione sociale di tutta la comunità.

Le infografiche che seguono chiariscono tutti i servizi e le utilities disponibili nella città.

Schoonschip Village è in grado di autoprodurre l’energia necessaria al suo fabbisogno e di limitare al massimo lo spreco di acqua. Tutte le case sono state equipaggiate di impianti fotovoltaici della tipologia smart grid connected.

Una smart grid è una rete elettrica che mette in comunicazione diverse utenze, in questo caso le house boat, per mezzo di tecnologie intelligenti che consentono una gestione avanzata dell’energia.

L’energia prodotta viene accumulata in una batteria e quella in eccesso può essere scambiata tra i residenti per acquistare merci e servizi all’interno del quartiere. Lo scambio avviene con l’aiuto della tecnologia blockchain; sinteticamente si tratta di un registro digitale e condiviso, tramite cui fare transazioni sicure grazie alle criptovalute, che in questo caso si chiama Jouliette.

La copertura delle singole case è anche un tetto giardino, che raccoglie l’acqua piovana e che attraverso un sistema di filtraggio viene depurata per poi essere riutilizzata, per usi in cui l’acqua meteorica va più che bene.

Per la climatizzazione invernale ed estiva ogni abitazione è dotata di un’innovativa pompa di calore acqua-acqua, che ovviamente sfrutta come fonte esterna per estrarre calore l’acqua del canale. Inoltre, un’attenta gestione dei rifiuti tra cui anche quello delle acque refluesi affianca alla mobilità green: i residenti, infatti, condividono auto elettriche e bici (chi aderisce al progetto, infatti, deve rinunciare all’auto di proprietà).

L’evoluzione di Schoonship è ancora in corso, i residenti hanno sottoscritto un progetto pilota con Waternet (l’azienda per la fornitura di acqua ad Amsterdam) che permetterà di trasportare l’acqua nera in un “processore galleggiante” dove verrà trasformata in energia.

Schoonschip è la dimostrazione che soluzioni locali possono essere la risposta a problemi globali e che il cambiamento può essere avviato da persone coraggiose che prendono in mano la situazione.

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